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venerdì 21 ottobre 2016

fiori di Bach: Larch


Il larice: il fiore di Bach

foresta di larici (Larix decidua)
























































































"Per coloro che si credono meno abili o capaci di quelli che li circondano, che si aspettano di fallire, che sentono di non poter raggiungere il successo e così non rischiano mai e non si sforzano abbastanza per ottenerlo."

Edward Bach

Larix decidua




Il larice è l'unica aghifoglia europea a perdere gli aghi ogni anno, quasi temesse di non farcela a passare l'inverno; il suo legno, apparentemente tenero e delicato è uno dei più duri e resistenti. (tratto da "I fiori di Bach per tutti" di Barbara Gulminelli")










La persona Larch è una persona che non ha fiducia in se stessa, si sente inferiore agli altri, li ammira ma senza ividiarli, ha paura del loro giudizio; non si sente mai all'altezza della situazione, si vive inadeguata non si espone e lascia agli altri i compiti e le responsabilità che magari egli stesso avrebbe portato a termine egregiamente. Rifiuta le nuove esperienze per paura di non farcela.

La persona Larch non conosce il proprio valore, manca di autostima e per questo è facile preda di malattie,complessi di inferiorità e  sconforto; si scoraggia facilmente in seguito a errori e agli inevitabili fallimenti e ostacoli che la vita ci pone davanti; ha paura di non farcela,si sente incapace, ha paura del fallimento e si sente fallita, si sente sbagliata.
Le sue deboli convinzioni la rendono una persona incerta con un'atteggiamento esitante e passivo, tende a procastinare, a rimandare, pare viaggi con il freno a mano tirato.


Larix decidua
Secondo la teoria transpersonale di Ricardo Orozco, l'uso di Larch è indicato in caso di mal di gola, afonia, disturbi del linguaggio;

utile se si ha la sensazione di avere la pressione bassa, di avere braccia e gambe molli, in caso di dolore alla fine della schiena.

In caso di ansia da palcoscenico, paura degli esami e in tutti quei casi in cui ci si sente giudicati.
In caso di impotenza sessuale, balbuzie da senso di inferiorità, alcolismo da compensazione.

Larch, affiancato a Star of Bethlehem, può essere un valido aiuto anche in caso di disturbi motori in cui c'è un'incapacità di movimento in seguito a traumi o embolie poichè il corpo sta esprimendo la propria incapacità. 
Può anche venire in soccorso quando le terapie risultano inefficaci.

Solitamente questo stato scaturisce da altri stati come Mimulus, Centaury o Crab Apple.
Speciale attenzione va prestata ai bambini particolarmente sensibili in cui lo stato Larch può comparire anche in tenera età.

Questo rimedio aiuta ad accettare meglio la vita, a valutare obbiettivamente le situazioni, insegna a non scoraggiarsi e a far fronte agli inevitabili fallimenti della vita, offre la consapevolezza del proprio valore e che gli altri non sono perfetti come sembrano e che si tende a sperimentare ciò che si pensa...ed è per questo che i pensieri negativi sono tanto deleteri.

PREPARAZIONE DEL RIMEDIO

L'essenza si estrae con il metodo della cottura.


giovedì 8 settembre 2016

pensieri sciolti

aforismi, pensieri e parole




Amatrice, 24 agosto 2016

foto tratta da www.lapresse.it

"Non sai mai quanto sei forte 
finchè essere forte
 è l'unica scelta che hai."


tratto da "Soffocare"
di Chuck Palahniuk


Ore 3,36 del 24 agosto 2016 un terremoto di magnitudo di 6.0 ha letteralmente sbriciolato Amatrice, Accumoli, Arquata e le tante altre frazioni vicine. 

Il pensiero vola alle tante vittime del sisma, ma soprattutto a chi ora deve raccogliere i cocci e con immensa forza e coraggio deve tornare a vivere e a far rivivere questi splendidi paesi dell'appennino centrale.
 


martedì 28 giugno 2016

piante orticole: la lattuga

la lattuga: la pianta e le sue proprietà.


lattuga canasta



NOME BOTANICO: Lactuca sativa 
FAMIGLIA: Compositae

La lattuga è un'angiosperma dicotiledone biennale, possiede un' apparato radicale superficiale, un fusto breve e carnoso dove si inseriscono le foglie che a seconda delle varietà hanno diversa forma, consistenza e colore.
Durante la crescita il fusto si allunga formando uno scapo fiorale ramificato con capolini di fiori gialli.
Le varietà più diffuse sono:
- le lattughe romane: hanno un cespo voluminoso, con foglie a forma di spata e grumolo oblungo.
- le lattughe cappucce: hanno foglie tondeggianti con colori che vanno dal verde al rosso al giallino,grumolo centrale tondeggiante abbastanza voluminoso ne sono un esempio la lattuga iceberg, trocadero, batavia, canasta (incrocio fra iceberg e batavia) ecc...
- lattughe a cespo non chiuso o morbido:hanno un cespo di medie dimensioni, morbido, aperto , ne fanno parte la lattuga gentilina, foglie di quercia, riccia ecc...
-  le lattughe da taglio o lattughelle: hanno foglie tondeggianti o allungate isolate ed erette non sono mai riunite a formare un grumolo, possono ricacciare anche due o tre volte dopo il taglio.


COLTIVAZIONE

La lattuga si adatta a qualsiasi tipo di terreno purchè fresco, umido e fertile, ricco di sostanza organica.
Si può coltivare quasi tutto l'anno perchè sopporta bene temperature abbastanza basse anche se il miglior sviluppo vegetativo si ha fra i 15° e i 20°.
Freddo intenso e prolungato così come il caldo eccessivo e la siccità non sono tollerati.
L'irrigazione regolare è necessaria in quanto la scarsità d'acqua porta la pianta a fiorire prematuramente, è buona regola anche tenere sotto controllo le erbe infestanti con leggere sarchiature che permettono pure l'areazione del terreno.

Un eccesso di concimazioni azotate, siano esse chimiche che naturali, ossia con letame, provocano un accumulo di nitrati soprattutto nelle foglie.
Sono soggette a questo accumulo dannoso non solo le lattughe ma tutte le piante a  foglie verdi quindi anche spinaci, rucola, sedano, prezzemolo, basilico, bietole ecc..
I nitrati sono dei composti azotati essenziali per la vita della pianta, purtroppo però all'interno del nostro organismo possono trasformarsi in nitriti che se vengono a contatto con delle amine o degli aminoacidi vanno a formare dei composti cancerogeni ad azione mutagena chiamati nitrosamine.

Bollire la verdura in questione è inutile poichè i nitrati non evaporando si concentrano .

Per arginare il problema è necessario non eccedere nelle concimazioni e non concimare per almeno un mese prima della raccolta.
Il sole favorisce la metabolizzazione dei nitrati da parte dei vegetali, quindi è bene coltivare la lattuga in posizione soleggiata e raccogliere i cespi il pomeriggio, momento in cui i livelli di nitrati sono più bassi. 


NATURA CHE CURA

La lattuga è un ortaggio ricchissimo di acqua, una buona quantità di carboidrati, fibra non digeribile,sali minerali e vitamine, non contiene grassi e possiede pochissime calorie perciò è indicata nelle diete ipocloriche.

Grazie alla sua composizione la lattuga è:

-  REMINERALIZZANTE: questa attività è data dalla presenza di una buona quantità di sali minerali come potassio, calcio, fosforo, magnese, sodio e ferro.

- IDRATANTE: grazie all'alto contenuto di acqua, circa il 95%

- SAZIANTE: l'elevato contenuto di fibre aumenta il senso di sazietà.

- PREBIOTICA:  la presenza di fibra come l'inulina favorisce la proliferazione di batteri buoni come i bifidobatteri, a discapito di quelli nocivi.

- IPOGLICEMIZZANTE: grazie alla presenza di glucochinina, un ormone vegetale dall'azione ipoglicemizzante in grado cioè di abbassare il livello di glucosio nel sangue, il consumo di questo ortaggio quindi è consigliato alle persone affette da diabete.

-DIURETICA: grazie alla grande quantità di acqua presente la lattuga ha un effetto diuretico capace di contrastare la ritenzione idrica, utile quindi anche per combattere la cellulite.

- LASSATIVA: le fibre non digeribili presenti favoriscono il transito intestinale.

- SEDATIVA: l'effetto sedativo è dato dal latte biancastro, chiamato "lattucario" che si ottiene tagliando la lattuga alla base del cespo.

- CALMANTE E ANTINFIAMMATORIA: utile in caso di colite (colon irritabile), e gastrite.

- ANTIOSSIDANTE: grazie alla presenza di una buona quantità di vitamine come il beta carotene (precursore della vitaminaA), vitamine del gruppo B (fra cui l'acido folico), vitamine C, E e K.

Per non disperdere i sali minerali e perdere il contenuto di vitamine è bene consumare la lattuga cruda in insalata e non bollita o comunque cotta benchè si presti bene anche a questo tipo di preparazioni.




lattuga canasta





venerdì 11 marzo 2016

Erbe tintorie per capelli

Erbe tintorie: le principali erbe tintorie usate per la colorazione dei capelli, le loro proprietà e le modalità di utilizzo.


HENNÉ


NOME BOTANICO: Lawsonia inermis

FAMIGLIA: Lythracee
NOME COMUNE: Henné, Henna, enna

Vengono utilizzate le foglie essiccate e polverizzate.
La molecola colorante dell'Henné è il lawsone in grado di dare una colorazione rossa che può variare a seconda del colore di partenza e dalla porosità dei capelli.
L'henné, una volta applicato, riveste il capello legandosi in maniera permanente alla cheratina, per questo il capello risulta più spesso e ristrutturato.
La colorazione a base di Henné è una colorazione permanente, in grado di coprire anche i capelli bianchi; utilizzando quest'erba per tingere i capelli non si otterrà mai un colore uniforme ma al contrario sarà ricco di riflessi, il colore dell'henné si sommerà al colore di partenza dei capelli, andando quindi a scurirli e mai a schiarirli donando dei caldi riflessi rossi.
Il rosso che si otterrà su un capello bianco sarà totalmente differente dal rosso che si otterrà su un capello castano o su un capello nero.
Ripetute applicazioni intensificheranno il colore scurendolo.
L'hennè puro al 100% può essere usato anche su capelli già trattati con tinte chimiche o permanenti, ma è fondamentale la sua purezza, infatti un henné che contiene sali metallici, picramato, e altre sostanze, può reagire con i capelli trattati alterando il colore o addirittura danneggiandoli. 

COME SI FÀ

Innanzi tutto è necessario acquistare un henné di ottima qualità e puro al 100% senza l'aggiunta di nessuna sostanza, verificare quindi sempre l'inci del prodotto. Più fine è la polvere migliore è l'hennè.

Si inizia lavando i capelli con uno shampoo il più possibile naturale, privo di siliconi; non usare ne balsamo ne maschera i cui residui andranno a creare un film fra l'henné e il capello impedendo la buona riuscita della colorazione.
Districare bene i capelli e tamponarli con un asciugamano.

Ora è il momento di preparare la "pastella" di hennè e acqua calda, non bollente, altrimenti il colore virerà all'arancione.
Per un colore più intenso l'henné necessita di un ambiente leggermente acido, quindi si può amalgamare la polvere di hennè con dell'acqua acidulata con del succo di limone o di arancio, aceto di mele o di vino, tè o altri infusi con l'aggiunta di succo di limone.
Il composto che si otterrà dovrà avere la consistenza di uno yogurt cremoso.


Proteggersi i vestiti con un telo e le mani con dei guanti monouso, altrimenti rimarranno macchiate!!!
Secondo la mia esperienza un buon henné non ha bisogno di un'ossidazione preliminare quindi, a questo punto, si può iniziare a stendere l'henné sui capelli; per evitare che si raffreddi si può mettere la ciotolina con l'impasto a bagno maria, ed ora con l'aiuto di un pennello per tintura si inizia a stendere l'henné ciocca per ciocca, partendo dalla radice fino alle punte. Se alla fine avanza un pò di impasto si può prenderlo con le mani e massaggiarlo sulla testa.

Lasciare in posa almeno 3-4 ore (più rimane in posa più sarà intenso il colore), è necessario non far mai asciugare l'henné quindi bisogna avvolgere i capelli nella pellicola o usare una cuffietta da doccia.
L'ambiente caldo favorisce il rilascio del colore, ci si può aiutare fasciando i capelli con un asciugamano.

Terminato il tempo di attesa bisogna sciacquare abbondantemente con acqua tiepida, preferibilmente senza usare shampoo o balsamo e districare i capelli.

I capelli così hennati potranno cambiare leggermente tono nel giro dei succesivi 3-4 giorni.

é possibile alternare una tintura completa a un veloce ritocco della ricrescita.

PROPRIETÀ:

L'henné oltre ad essere un colorante naturale per capelli possiede anche proprietà antibatteriche e antimicotiche, è purificante, antiforfora, astringente e seboregolatore; rivestendo il capello, questo risulta più spesso e sano donando volume all'intera chioma e riducendo le doppie punte. I capelli trattati con henné appaiono lucidi, nutriti e ristrutturati.

 INDIGO

NOME BOTANICO: Indigofera tinctoria
FAMIGLIA: Leguminose

Comunemente chiamato henné nero.
L'indigofera tinctoria è una pianta arbustiva perenne da cui si estrae "l'indaco dei tintori" usato per lo più per tingere tessuti.
Ma l'indigofera viene comunemente usata anche per tingere i capelli.

Il colore dell'indigo è appunto l'indaco ossia una tonalità tra il blu e il violetto.
Applicato sui capelli bianchi o molto chiari si otterrà quindi una colorazione bluastra- azzurrina, applicato invece su una base scura si amplificheranno i toni del capello ottenendo, a seconda della base, da un castano scuro a un bel nero con qualche riflesso blu.

L'indigo a differenza dell'henné tende a scolorire con i lavaggi.

Si applica come l'henné ma a differenza di quest'ultimo per rilasciare il colore ha bisogno di un ambiente leggermente alcalino, quindi si può aggiungere un pò di sale.

HENNÉ + INDIGO
Coprire i capelli bianchi con l'indigo si può ma non si può usare solo indigo (a meno che non si voglia somigliare alla fata turchina...), è necessario mescolarlo all'hennè.
Unendo, ad esempio, una parte di henné e una parte di indigo si possono ottenere delle belle nuance castane: castano chiaro sul capello bianco mentre il resto della chioma assumerà un tono più scuro del colore di partenza con riflessi  ramati caldi.
Colorazioni ripetute rendono più intenso e scuro il colore.
Per formare la pastella bisogna unire la miscela di polveri ad acqua di rubinetto, senza l'aggiunta di altre sostanze che andrebbero a modificare il ph a discapito dell'henné, se troppo basico, o a discapito dell'indigo, se troppo acido.

Per ottenere altre gradazioni di colore si può giocare sulla percentuale di indigo e henné, ma in presenza di capelli bianchi è bene non scendere sotto il 50% di hennè.

HENNÉ + INDIGO IN 2 TEMPI

Per ottenere un colore decisamente più scuro anche sui capelli bianchi o molto chiari, è necessario effettuare una colorazione in due tempi.

Prima bisogna pigmentare i capelli bianchi con solo hennè.

Poi si passa alla colorazione con solo indigo.

Si otterrà una colorazione che va dal castano scuro al nero a seconda del colore di partenza.

PROPRIETÀ

Come per l'henné i capelli risultano più belli, lucidi, spessi, rinforzati.
L'indigo ha un'azione purificante sul cuoio capelluto, antimicotica, antibatterica seboriequilibrante , antiforfora.

KATAM

NOME BOTANICO: Buxus dioica
FAMIGLIA: Buxacee

Come l'indigo, il katam è indicato per colorare capelli scuri, dona infatti riflessi ancora più scuri fino al violaceo. Il katam, quindi, non va usato da solo su capelli bianchi o molto chiari, ma se miscelato all'hennè è in grado di tingerli di un bel castano.
Come nel caso dell'hennè e dell'indigo il colore varia a seconda del colore di partenza e alla porosità del capello.

Il procedimento per la colorazione con il katam è uguale a quello con l'henné o con l'indigo.
Anche le proprietà sono le medesime.

AMLA

NOME BOTANICO: Phillantus emblica
FAMIGLIA: Euphorbiaceae

L'amla o uva spina indiana non è un'erba tintoria, non rilascia quindi colore sui capelli ma se mescolata ad altre erbe tintorie ne modifica il tono.

L'amla aggiunta al mix henné+indigo regala capelli castani ma con un tono più freddo.

L'amla aggiunta al solo henné, grazie alla sua natura acida favorisce il rilascio del colore regalando un tono di rosso più intenso.

L'amla aggiunta al solo indigo invece non produce effetti postivi, l'acidità dell'amla è infatti mal sopportata dall'indigo. Aggiungere perciò una bassissima quantità di polvere d'amla.

PROPRIETÀ
Pur non essendo un'erba tintoria, l'amla è degna di nota per le sue molteplici propietà curative.
L'amla è in grado di rinforzare il capello, ha proprietà antiossidanti, è ricca di vitamina C, previene la caduta dei capelli e il loro ingrigimento precoce, è purificante e nutriente, dona vigore e lucentezza ai capelli secchi e deboli.


Le sue proprietà vanno ben oltre l'utilizzo esterno sui capelli, l'amla è un vero toccasana per tutto l'organismo.
Può essere di grande aiuto in caso di problemi alla cute come eczemi e psoriasi, in questo caso può essere pratico e dare risultati soddisfacenti se usata sottoforma di oleolito.

CASSIA

NOME BOTANICO: Cassia obovata
FAMIGLIA: Leguminose

Comunemente identificata con il nome di henné neutro, la cassia a seguito di frequenti applicazioni è in grado di donare dei bei riflessi biondo oro.

La cassia aggiunta ad un mix di henné e indigo darà dei bei riflessi castani; aggiunta invece a solo indigo darà dei riflessi biondo cenere.

PROPRIETÀ
La cassia ha proprietà antimicotiche, antibatteriche, purificanti, seboriequilibranti, favorisce la crescita dei capelli e li rende lucidi, forti e voluminosi; è particolarmente indicata in caso di capelli fini e sfibrati.

RABARBARO

NOME BOTANICO: Rheum officinale
FAMIGLIA: Polygonaceae

Il rizoma, ridotto in polvere del rabarbaro cinese ha una notevole capacità colorante, anche sui capelli bianchi; applicato sui capelli dona dei bei riflessi giallo-dorati molto intensi.

CURCUMA

NOME BOTANICO: Curcuma longa
FAMIGLIA: Zingiberaceae

Dal rizoma della curcuma si ottiene una polvere colorante gialla che, oltre a donare dei bei riflessi giallo dorati, nutre e lucida i capelli, rinforzandoli e purificando il cuoio capelluto esercitando un' azione antiforfora.

MALLO DI NOCE

NOME BOTANICO: Juglans regia
FAMIGLIA:Juglandacee

Il mallo di noce è un debole riflessante di colore bruno, da usare insieme ad altre erbe tintorie più forti come l'henné e l'indigo. Rende i capelli forti e brillanti.

ROBBIA

NOME BOTANICO: Rubia cordifolia
FAMIGLIA: Rubiaceae

La robbia è un'erba tintoria che dona riflessi rossi molto intensi, ideale da usare insieme all'henné.


CAMOMILLA

NOME BOTANICO: Matricaria recutita
FAMIGLIA: Composite

La camomilla è un blando riflessante ideale per i capelli chiari, per un effetto colorante è necessario usarla insieme ad altre erbe tintorie come la cassia e il rabarbaro.

È indicata in presenza di capelli finie e fragili, è emolliente, lenitiva e dona lucentezza.
 

TÈ NERO

NOME BOTANICO: Camelia sinensis
FAMIGLIA: Theaceae
 
Le foglie fermentate ed essiccate di Camelia sinensis hanno un blando potere riflessante, ideale da usare insieme ad altre erbe tintorie più forti per avere riflessi bruni.
Il tè nero, grazie al suo contenuto di caffeina contrasta la caduta dei capelli donando forza e lucentezza.







Tutte le erbe tintorie non sono in grado di schiarire i capelli ma, al contario, lo scuriscono sommandosi al colore di partenza, è per questo che ognuno otterrà un risultato diverso, tono su tono, ricco di riflessi.
Ripetute applicazioni tendono perciò ad intensificare e scurire il colore.
Le erbe tintorie non sono tossiche ma hanno poteri curativi per cute e capelli a patto però che siano pure al 100%.
Le erbe tintorie possono essere mescolate fra di loro per creare gradazioni di colore sempre nuove.








martedì 8 marzo 2016

pensieri sciolti

aforismi, pensieri e parole

fiori di lillà (Syringa vulgaris fam. Oleaceae)

In piedi, Signori, davanti a una Donna.


Per tutte le violenze consumate su di lei
per tutte le umiliazioni che ha subito
per il suo corpo che avete sfruttato
per la sua intelligenza che avete calpestato
per l'ignoranza in cui l'avete lasciata 
per la libertà che le avete negato
per la bocca che le avete tappato
per le ali che le avete tagliato 
per tutto questo
in piedi, Signori, davanti a una Donna.

E non bastasse questo 
inchinatevi 
ogni volta che vi guarda l'anima
perchè Lei la sa vedere
perchè Lei sa farla cantare.

In piedi, Signori, 
ogni volta che vi accarezza una mano
ogni volta che vi asciuga le lacrime
come foste i suoi figli
e quando vi aspetta
anche se Lei vorrebbe correre.

In piedi, sempre in piedi, miei Signori
quando entra nella stanza e suona l'amore 
e quando vi nasconde il dolore e la solitudine 
e il bisogno terribile di essere amata.
 Non provate ad allungare la vostra mano per aiutarla 
quando Lei crolla 
sotto il peso del mondo.

Non ha bisogno della vostra compassione.

Ha bisogno che voi vi sediate in terra 
vicino a Lei
e che aspettiate che il cuore calmi il battito,
che la paura scompaia, 
che tutto il mondo riprenda a girare tranquillo
e sarà sempre Lei 
ad alzarsi per prima
e a darvi la mano per tirarvi su
in modo da avvicinarvi al cielo
in quel cielo alto 
dove la sua anima vive
e da dove, Signori, 
non la strapperete mai.


Anonimo   



...Buona Festa delle Donne...     


CURIOSITÀ....
Queste bellissime parole in un primo momento furono attribuite al celebre dramaturgo e poeta inglese William Shakespeare, più recentemente la Shakespeare Society e la Folger Shakespeare Library pare abbiano smentito l'appartenenza della poesia al Bardo
L'autore di questi versi resta tutt'oggi sconosciuto. 

domenica 14 febbraio 2016

pensieri sciolti

aforismi, pensieri e parole



sonetto 116 di William Shakespeare

fiori di narciso (Narcissus fam. Amaryllydaceae)





























































































Non sia mai ch'io ponga impedimenti all'unione di due anime fedeli; 
Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento
o tende a svanire quando l'altro s'allontana.
Oh no! 
Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
è la stella guida di ogni sperduta barca, il cui valore è sconosciuto benchè nota la distanza.
Amore non è soggetto al tempo
pur se rosee labbra e gote dovran cadere sotto la sua curva lama;
Amore non muta in poche ore o settimane, 
ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio: 
se questo è errore e mi sarà provato,
 io non ho mai scritto, 
e nessuno ha mai amato. 


William Shakespeare



 ...Buon San Valentino...

venerdì 1 gennaio 2016